Dal terremoto giudiziario su Palazzo Campanella a quello politico su Palazzo De Nobili il passo è brevissimo e passa dalle dichiarazioni, sintetiche, ma dirette e significative, del sindaco Sergio Abramo che ha “liquidato” commentando l'arresto del presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, finito ai domiciliari nell'ambito dell'operazione "Farmabusiness" della Dda di Catanzaro con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso, dicendo che «è sempre stato distante da questo tipo di comportamenti» che per come «ho amministrato in questi anni mi hanno creato anche dei problemi a livello personale, perché sono stato molto rigido negli anni, ho avuto dei conflitti molto spesso per il mio modo di gestire la cosa pubblica». Il sindaco è a Roma quando, dunque, prende le distanze da Tallini che, però, è anche il coordinatore provinciale di Forza Italia, partito del quale, almeno ufficialmente veste i colori. Non può, infatti, passare inosservata questa presa di posizione del primo cittadino rispetto al vecchio alleato e sostenitore, così come non passa inosservato che è da tempo che l'alleanza scricchiola. Era chiaro quando è stato il momento di scegliere la guida alla Provincia, lo è stato ancora di più nel periodo delle elezioni regionali, tra sgarbi istituzionali e sgambetti elettorali veri e propri. Ogni volta, però, si è sempre ricomposta la maggioranza. Sarà così anche questa volta? L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.