Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 27 Aprile 2024

Arena, niente visite a domicilio della guardia medica

Il sindaco di Arena, Antonino Schinella

È una denuncia nel vero senso del termine quella che il sindaco di Arena, Nino Schinella, ha presentato l’ultimo giorno dell’anno contro gli operatori di guardia medica in forza nel proprio comune, rei di negare le visite domiciliari "per mancanza – questa la risposta data più volte - di dispositivi di protezione individuale”. Un disservizio verificatosi più volte negli ultimi tempi, al punto da indurre il primo cittadino a prendere carta e penne per scrivere, a nome dei propri cittadini, il “j’accuse”, indirizzandolo all’Asp di Vibo, al servizio emergenza urgenza dell’area centrale della Calabria, alla Procura della Repubblica, ai carabinieri della locale Stazione, alla prefettura ed all’ordine dei medici. Il gesto, anomalo ed eclatante, per denunciare «in qualità di autorità sanitaria locale - le parole di Schinella - un’incresciosa e per certi versi intollerabile situazione che, se da un lato assume le fattezze di atteggiamenti di una disumanità sconcertante e in spregio al Codice di deontologia professionale, dall’altro fa emergere l’inefficacia del servizio di continuità assistenziale. Continuano a pervenire al Comune – prosegue il sindaco - continue segnalazioni da parte di cittadini che lamentano dinieghi rispetto a richieste di intervento domiciliare da parte della locale Guardia medica. L’ultimo episodio segnalato si è verificato martedì 29 dicembre tra le 20.30 e le 21, e la risposta fornita dall’operatore pare sia sempre la stessa: “Non si effettuano visite domiciliari per mancanza di dispositivi di protezione individuale”». Fatti gravi, verificatisi in un periodo delicatissimo dal punto di vista sanitario, per i quali «con la massima urgenza – conclude Nino Schinella - si chiede di sapere se corrisponda al vero che in contesto emergenziale ci siano Guardie mediche non attrezzate per visitare i pazienti o se il caso denunciato possa essere annoverato come rifiuto e/o omissione di atti d’ufficio che per ragioni di igiene e sanità dovevano, devono e dovranno essere compiuti senza indugi e ritardi». Si attendo risposte

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