Il dado è tratto. L’assessore alla Pubblica istruzione Massimo Cono Pietropaolo getta la spugna. I “leoni della tastiera”, manovrati da una sapiente “regia occulta”, l’hanno piegato. Gli “odiatori seriali”, attraverso le minacce di morte “velate” e gli insulti su vari profili Facebook , hanno fiaccato la sua resistenza e quella della sua famiglia. Dal 2 novembre scorso, giorno in cui il sindaco Macrì gli aveva affidato la delega alla Pubblica istruzione è stato un susseguirsi di attacchi mediatici che hanno tentato di metterlo in ridicolo, senza peraltro riuscirci. Sintetica ma non rappresenta le vere motivazioni la lettera di dimissioni indirizzata al presidente del consiglio comunale Francesco Monteleone. «Ho deciso – si legge nella missiva – di tornare a fare a tempo pieno il professore come desiderano i miei alunni. “Maiora premunt”. Ringrazio il popolo tropeano che nel 2014 e nel 2018 mi hanno largamente ricoperto di affetto e consenso. Ai cittadini di Tropea dico che il mio non è un addio, ma un arrivederci». Con queste poche righe, “gonfie” di amarezza, l’assessore lascia non solo il suo prestigioso incarico di delegato alla Pubblica istruzione , ma anche lo scranno di consigliere comunale che si era conquistato con oltre 300 voti. Un risultato elettorale che aveva premiato il suo amore smisurato per Tropea. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro