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Indagini su Cesa, nel 2005 l’inciampo sulla depurazione

Era stato toccato anche dall’inchiesta “Poseidone” avviata da de Magistris a Catanzaro

Lorenzo Cesa

Non è la prima volta che il nome di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dimissionario dell’Udc, emerge dalle carte delle inchieste della Dda di Catanzaro. Si trovava nella stessa posizione politica al vertice dello Scudocrociato sedici anni fa, quando venne iscritto nel registro degli indagati dell’inchiesta “Poseidone” sull’utilizzo dei fondi per la depurazione in Calabria. Le indagini dell’allora sostituto procuratore del capoluogo calabrese Luigi de Magistris - oggi sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria - avevano portato ad accendere i riflettori su quella che era stata configurata come una “cupola” affaristica legata a una loggia massonica segreta, con un centinaio di persone coinvolte tra esponenti politici di primo piano dell’epoca (anche l’allora senatore Giancarlo Pittelli e l’ex presidente della regione Giuseppe Chiaravalloti), funzionari pubblici e imprenditori.

 

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