Potrebbe rimanere a secco il fondo rischi del Comune a causa degli esborsi milionari ai quali l’ente è chiamato a far fronte per una serie di contenziosi persi per espropri di terreni. Senza liquidità disponibile l’ente sarebbe impossibilitato per esempio a far fronte agli eventuali pagamenti dovuti ad altre sentenze sopraggiunte. Per questo, il Municipio s’è rivolto al Consiglio di Stato per ottenere la sospensione, e quindi l’annullamento, del giudizio di ottemperanza col quale il Tar di Catanzaro, lo scorso dicembre, ha ribadito a carico dell’ente l’obbligo di corrispondere 4.220.176,25 euro agli eredi di Maria Caputo (Grazia, Giuseppe e Maria Giuseppina Rizzo) per il mancato pagamento delle indennità di esproprio e di occupazione (che risale al 23 dicembre 1997) di un’area ricompresa nella zona sud della città. Non solo. Contestualmente, l’avvocatura del Comune ha chiesto alla Corte di Cassazione la revocazione della sentenza definitiva che, il 16 giugno scorso, ha confermato per l’ente la condanna a versare l’ingente somma. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro