Il prossimo 11 marzo potrebbe essere una data spartiacque per il futuro del welfare in Calabria. Il Consiglio di Stato, infatti, dovrebbe pronunciarsi sul merito del ricorso proposto dal Comune di Catanzaro contro l’applicazione della legge 328/2000 e recepita dalla normativa regionale con la legge 23/2003 che ha trovato attuazione nella nostra regione solo nel 2015. In sostanza, la norma nazionale prevede che la responsabilità della definizione delle misure destinate al Terzo settore vadano in capo ai Comuni. Un primo stop alla riforma fu imposto dal Tar Calabria in seguito al ricorso opposto da alcuni Comuni: in quel caso venne riscontrato un vizio di forma nella procedura per l’attuazione della norma regionale, ma la Regione non si costituì in giudizio rinunciando così alla difesa. In seguito, nel passaggio di competenze dall’allora assessore regionale Federica Roccisano ad Angela Robbe, la vicenda s’ingarbugliò ulteriormente.
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