Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 29 Aprile 2024

Equità Territoriale: Catanzaro turbata specchio di una Calabria assalita dalla massomafia

Catanzaro, foto Wikipedia

«La richiesta di rinvio a giudizio per sette consiglieri comunali indagati nell’ambito dell’inchiesta Gettonopoli; il coinvolgimento di imprenditori, professionisti e politici nella più recente “Profilo basso”; le pesanti conseguenze delle implicazioni politiche provocate dall’appena precedente “Farmabusiness”; il rinnovato clamore per le conclusioni investigative di “Rinascita Scott” con l’ombra minacciosa della massomafia che avanza in un territorio che se ne riteneva fino a poco tempo addietro immune; il poco invidiabile riscontro di un’Azienda sanitaria provinciale commissariata per infiltrazioni ‘ndranghetiste. Sono tutti tasselli di un quadro che fanno di Catanzaro una realtà ferita nella coscienza della sua lunga storia di città civile, colta e fiera delle sue tradizioni professionali, intellettuali e lavorative. Prerogative tutte che rischiano di essere offuscate da una classe politica indegna delle sue responsabilità e in cui non si riesce a distinguere né a separare destra e sinistra». È quanto si legge in una nota a firma di Antonio Donato del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale che ritiene che «tale desolante deriva sia il frutto di una lunghissima serie di storture e ruberie che hanno portato la Calabria, il Sud e le sue città a dipendere in modo patologico da una politica di spesa pubblica senza controllo reale aperta agli appetiti della criminalità e alla cupidigia dei falsi imprenditori. Solo una nuova politica economica che metta in primo piano i bisogni reali del Meridione e determini il giusto e corretto utilizzo delle risorse può portare a un’inversione di rotta efficace e definitiva. A cominciare dalla ripartizione del Recovery Fund che, finalizzate come è al sostegno delle regioni economicamente svantaggiate, non può essere per il Sud inferiore al 70 per cento delle risorse totali. Questo implica il sopravvenire di una classe politica e dirigente capace di imporre una nuova direzione di politica economica e di allocazione delle risorse, e sia immune dai compromessi e dalle logiche spartitorie; e ciò potrà avvenire se l'elettorato deciderà di coltivare il sogno di un futuro diverso rompendo, con il voto, quell'equilibrio di poteri che governa lo "statu quo" e uccide le speranze di libertà e giustizia delle giovani generazioni. Per questo il Movimento per l’Equità Territoriale si candida ad essere forza trainante del rinnovamento politico e del riscatto del Sud, iniziando dalle prossime elezioni regionali in Calabria dove sostiene con una propria lista la coalizione civica guidata da Luigi De Magistris».

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