Il Partito democratico resta una polveriera. Il segretario provinciale Vincenzo Insardà e soprattutto il commissario regionale Stefano Graziano restano l’obiettivo principale dell’area politica di riferimento dell’ex parlamentare di Brunello Censore. Prima la ribellione di circa 30 circoli, poi l’assemblea disertata da un nutrito gruppo dirigente, infine, il documento di 14 dirigenti dem e, da ultimo, nella giornata di ieri, l’affondo dei due consiglieri provinciali del Partito democratico Maria Condello e Gregorio Profiti che preannunciano di «dar vita insieme a donne e giovani ad una raccolta firme per chiedere la rimozione del commissario Graziano». Il tutto mentre il capogruppo in seno al Consiglio comunale Stefano Luciano riflette e non assume al momento una posizione ed altri dirigenti, dal coordinatore cittadino Francesco Colelli, fino al presidente Enzo Romeo, pur senza affondare la lama, fanno intendere che la musica debba cambiare, magari attraverso i congressi, magari con una guida diversa dal commissario campano sempre più in discussione. Ad ogni modo, stando nella giornata di ieri, durissima è stata la reazione di due dei tre eletti in seno al Consiglio provinciale.
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