È un film già visto quello che si va proiettando nella battaglia davanti alla giustizia amministrativa avviata sul nodo dell’organismo di revisione dal consigliere comunale Andrea Amendola nei confronti della “sua” amministrazione. È in particolare la decisione di tre degli assessori di Forza Italia di astenersi nell’atto di costituzione della Giunta davanti al Consiglio di Stato che dà quell’impressione di déjà-vu che, in questo caso, è però del tutto reale, visto che anche al momento della costituzione in giudizio davanti al Tar, nell’aprile scorso, gli assessori espressione della galassia azzurra Ivan Cardamone, Domenico Cavallaro e Lea Concolino optarono per l’astensione. Un gesto sicuramente inconsueto dal punto di vista politico, in quanto contrastante con la linea scelta invece dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Abramo. Ma in linea con la decisione di Amendola, capogruppo di Obiettivo comune, che da solo (con il successivo sostegno di Lorenzo Costa, per Officine del Sud) ha deciso di partire lancia in resta contro la deliberazione del Consiglio dell’11 gennaio scorso, relativa alla procedura di nomina dell’organo di revisione economico finanziaria, nella parte in cui venne deciso di rinnovare la votazione in seguito alla parità tra i due candidati più votati.
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