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Depurazione a Tropea, De Caprio detta le regole

L’assessore regionale sollecita sindaci, Capitanerie di porto, Arpacal a maggiori i controlli sui territori di competenza

Il depuratore di località Le Grazie a Tropea

Sul fronte della depurazione l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio (Capitano Ultimo) detta le regole e chiama sindaci, Capitaneria di porto, Arpacal e mondo dell’associazionismo alla mobilitazione. Il suo appello suona come una sorta di “avvertimento” a tutela dell’ecosistema marino a forte rischio per il sistema depurativo, obsoleto e sottodimensionato.
Nella provincia di Vibo Valentia scatta l’allarme, soprattutto, tra i sindaci della “Costa degli Dei” i quali da decenni combattono una battaglia, già persa in partenza, con il malfunzionamento dei depuratori e delle stazioni di sollevamento malfunzionanti. Nicotera, Ricadi, Parghelia, Briatico, Vibo Valentia e Pizzo, nonostante l’impegno degli amministratori, non riescono a risolvere definitivamente l’annoso problema che mette a rischio l’industria turistica. Critico nei confronti della Regione il sindaco di Zambrone Corrado L’Andolina il quale afferma che nonostante «la stagione balneare sia alle porte le criticità sono sempre le stesse. E non certo per colpa delle Amministrazioni. La situazione è molto chiara. I Comuni del litorale sono dotati di piattaforme depurative o di sistema collegamento ad esse. Gli impianti sono sottoposti a vigilanza interna e non solo. La gestione è per tutti affidata a ditte esterne. Il vero problema è rappresentato dalla manutenzione. Impianti così complessi, infatti, richiedono costanti e costosi interventi che i Comuni, da soli, non sempre riescono a soddisfare perché si tratta di un’impiantista delicata che ha congegni e funzionalità da sottoporre a continua revisione. Le amministrazioni comunali – prosegue – riescono a gestire le attività ordinarie, ma innanzi a ristrutturazioni straordinarie o ad imprevisti di significativa entità risultano spesso impossibilitati ad interventi radicali. Da tanti anni, né dalla Regione, né da altri Enti giungono risorse appropriate alla bisogna. Ora qualcosa sembra muoversi in tale direzione. Certamente, il periodo non è propizio, perché l’estate è praticamente alle porte e le lungaggini burocratiche non sono un alleato della celerità che richiederebbe interventi di siffatta natura. La stagione estiva si dovrebbe programmare in ben altri periodi dell’anno». “Capitano Ultimo”, pur di superare la situazione di impasse, è deciso a non fare sconti a nessuno per questo invita i primi cittadini calabresi ad avviare controlli più serrati nell’ambito dell’impiantistica depurativa che, negli ultimi anni, ha sperperato un miliardo e 200 milioni di euro su tutto il territorio regionale.

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