«Con un’Azienda ospedaliera universitaria da 700 posti letto a nessuno potrebbe più venire in mente di toccare la facoltà di Medicina di Catanzaro». Non ha dubbi il sindaco Sergio Abramo che nella seduta consiliare di ieri è tornato sulle polemiche che hanno acceso nei giorni scorsi il dibattito sul corso interateneo in Medicina e Tecnologie digitali appena attivato tra Umg e Unical. Un passo che ha sollevato da più parti timori per un possibile “scippo” della facoltà di Medicina da parte dell’ateneo cosentino. Un confronto innescato dal consigliere Eugenio Riccio per il quale «Catanzaro è diventato terra di conquista», evidenziando «gravissime responsabilità della classe politica nazionale» e invitando «tutta la classe dirigente a una maggiore presenza e attenzione». Abramo ha colto la palla al balzo affermando che negli ultimi giorni si è anche fatto «propaganda elettorale» attorno alla questione, ricostruendo l’iter che ha portato al corso interateneo ma focalizzandosi su quello che ha definito «il vero problema: l’integrazione tra ospedale e università. Si concluda l’iter, con un’Azienda universitaria da 700 posti letto sarà inavvicinabile da chiunque volesse aprire un’altra facoltà di Medicina in Calabria. Il governo – ha spiegato – non lo farebbe mai ma soprattutto un’Azienda con 700 posti letto non perderebbe scuole di specializzazione o sistema universitario». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro