Mancano cinque giorni al secondo “compleanno” del Piano di riequilibrio finanziario. Lo strumento che dovrebbe evitare alla città il secondo default consecutivo è stato approvato, come noto, dall’Aula il 5 agosto 2019. E da lì è iniziato il lungo viatico che, a distanza di due anni, vede la città ancora costretta ad attendere, in una sorta di limbo, il proprio destino.
Dopo il via libera da parte del Viminale, primo organo ad esaminare lo strumento finanziario, è stata la Corte dei Conti a porre i primi seri paletti chiedendo all’Ente una serie di chiarimenti che hanno determinato la richiesta di proroghe su proroghe da parte di palazzo “Luigi Razza”. L’ultima proroga chiesta alla magistratura contabile è arrivata nei giorni scorsi, come riferito dal sindaco Maria Limardo in Consiglio comunale. Una proroga che dovrebbe consentire di dare – per la terza volta in un anno – i chiarimenti richiesti rispetto al tentativo di ripiano dello spaventoso “buco”. Il Comune, infatti, ha chiesto al ministero dell’Interno che vengano adottate misure straordinarie per il pagamento integrale di quelle somme che l’Organo straordinario di liquidazione ha escluso dalla massa passiva e rivedere il Piano di riequilibrio. (Il debito di ulteriori 18.7 milioni di euro accertato dall’Osl condannerebbe l’Ente ad un destino già segnato, poiché andrebbe a sommarsi ai 34.6 milioni che già erano stati certificati, a fronte di una riscossione che continua ad essere estremamente deficitaria).
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