Corso Mazzini, i sostenitori di una nuova inversione di marcia scaldano i motori e via Italia catalizza l’attenzione di chi vorrebbe tornare a farne lo snodo di uscita dal capoluogo. In sostanza, cresce la spinta affinché il Corso torni al passato e riprende quota il modello vigente ai tempi di Giovanni Merante assessore alle Attività produttive. I costi dell’operazione e di eventuali nuovi studi sui flussi di traffico sommati all’imminenza delle elezioni amministrative non semplificano la possibilità di un nuovo restyling, ma di certo c’è che l’inversione di marcia sul salotto buono della città è uno degli obiettivi dichiarati dell’Udc, di cui peraltro Merante è l’esponente di spicco, nonché del membro dello Scudo crociato al quale il sindaco ha recentemente conferito la delega al Traffico, alla Mobilità e all’Integrazione sistema mobilità - sistema metropolitano. La lettura data da Enrico Consolante sulla questione non ammette d’altronde mezze misure e bolla come «assurda» la scelta di disegnare un Corso nel quale si entra all’altezza del Cavatore e dal quale si deve per forza uscire a Bellavista o a Porta Marina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro