Rompe il silenzio l’ex sindaco di Guardavalle Pino Ussia dopo la notizia della richiesta di incandidabilità avanzata dalla Prefettura di Catanzaro, all’indomani della sentenza con cui il Tar ha respinto il ricorso per l’annullamento dello scioglimento del consiglio comunale, per condizionamento mafioso. «Sono convinto che non ci siano i presupposti della dichiarazione di incandidabilità – ha affermato l’ex primo cittadino – perché io non ho nessuna responsabilità diretta dello scioglimento del Comune di Guardavalle». Respinge, dunque, la ricostruzione della Prefettura sia in riferimento alla sua posizione che a quella del gruppo di maggioranza che lo ha affiancato fino al febbraio di un anno fa e si dice sicuro di poter far valere le sue ragioni davanti al Tribunale di Catanzaro. «Il 20 dicembre scorso – ha spiegato Ussia - mi è stata notificata da parte del Tribunale di Catanzaro la memoria del procedimento per la mia incandidabilità per l’udienza camerale del 12 gennaio scorso. Difeso dal mio avvocato di fiducia Giuseppe Pitaro – ha aggiunto - abbiamo contestato le procedure ed il metodo con cui avevano predisposto il tutto, con il giudice che ha poi stabilito per 11 maggio prossimo la causa per la mia incandidabilità. Vivo con serenità questo periodo negativo della mia vita – ha dichiarato - guardando ogni cosa a testa alta e con l’animo sereno sapendo di avere amministrato con onestà, trasparenza e rispetto delle regole». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro