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Catanzaro, la Provincia tenta il risanamento

Approvato il piano di riequilibrio pluriennale: terminerà nel 2040. Da recuperare un disavanzo di oltre 40 milioni

La Provincia vara il piano di riequilibrio finanziario pluriennale e prova quindi ad affrontare il mare aperto del risanamento dei conti. Con un disavanzo schizzato oltre i 40 milioni di euro, una vertenza sui derivati sul groppone ancora tutta da decifrare e uno squilibrio strutturale da sovvertire l’aria che tira a Palazzo di vetro non è certo delle migliori. Ma nel frattempo si mettono in campo le armi a disposizione e si insiste anche sulla svolta che potrebbe arrivare da un riordino legislativo.

Quest’ultimo un aspetto sul quale il presidente Sergio Abramo ha molto insistito, ribadendo altresì la richiesta d’incontro avanzata al viceministro dell’Economia Laura Castelli: «Se non avremo risposte siamo pronti ad andare a Roma a protestare davanti al Mef».

Un nuovo percorso

Il piano mira a un risanamento di durata ventennale, l’obiettivo è avere i conti in ordine entro il 2040 e, possibilmente, anche intorno al 2035. Le misure per arrivarci sono state illustrate dal responsabile della Ragioneria, Salvatore Saraceno. il piano consta in effetti di due parti: la prima volta a ricostruire le cause che hanno portato al predissesto, tra le quali spiccano gli effetti della riforma Delrio; la seconda mirata a indicare le azioni che includono una riduzione della spesa corrente «che è il vero problema finanziario dell’ente» e l’incremento delle entrate di parte corrente. «Queste azioni – ha spiegato Saraceno – consentiranno il ripristino dell’equilibrio strutturale e abbatteranno nel frattempo la quota di disavanzo». Il piano andrà alla commissione del Viminale per una prima valutazione e, superata questa fase, sarà consegnato alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il via libera definitivo.

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