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Orchestra regionale della Calabria, Corsi: Catanzaro è la sede naturale

Antonio Corsi

"Non bastava la delega speciale alla vicepresidente Vinci, che si occupa di “azioni di rilancio dell’area Metropolitana di Reggio Calabria”, ora anche l’Orchestra Regionale della Calabria sembra andare in direzione dello Stretto. Approfittando dell’inesistenza e dell’indolenza della classe politica catanzarese, il presidente Occhiuto continua a guardare all’asse Cosenza-Reggio Calabria, frutto evidentemente dell’accordo politico in Forza Italia tra il Governatore e il deputato reggino Cannizzaro". Lo afferma, in una nota, Antonio Corsi, consigliere Gruppo Misto – Comune di Catanzaro.

"La logica - secondo Corsi - è ormai la stessa. E’ quella di un accerchiamento della città di Catanzaro, sotto assedio politico dalle truppe invasori, mentre ai piani alti della Cittadella regionale si proclama il verbo dell’uomo solo al comando, il presidente Occhiuto che ai catanzaresi ricorda il sindaco/presidente Sergio Abramo, l’altro uomo solo al comando, consegnato dalla storia a restare solo perché ormai abbandonato dai suoi scudieri ma dalla città che immagina un cambio di passo e di uomini. Alla protesta dei direttori dei conservatori di Cosenza, Vibo Valentia e Nocera Terinese (a proposito, non doveva essere il Conservatorio di Catanzaro?) non è seguita nessuna presa di posizione, a cominciare dal sindaco Abramo che ormai ha messo in liquidazione la città. Eppure Catanzaro, con le potenzialità che ha il Teatro Politeama, poteva bene ambire ad essere la sede dell’Orchestra Regionale della Calabria o, quanto meno, una sua articolazione. Finora Occhiuto ha fatto solo proclami a favore di Catanzaro, ma nessun fatto concreto. Tutte le attenzioni sono rivolte a Cosenza e Reggio Calabria, città che sicuramente meritano rispetto, ma che non rappresentano tutta la Calabria. Le scelte del futuro dalla Calabria ed anche di Catanzaro non possono passare dal gabinetto ristretto del presidente Occhiuto, dove la spartizione territoriale avviene con il contributo esclusivo del senatore Giuseppe Mangialavori e dell’on. Francesco Cannizzaro, una specie di triunvirato blindato che in alcuni ambiti territoriali calabresi seminano consenso, mentre in altri come Catanzaro seminano dissenso".

Corsi, infine, si augura "che la Giunta regionale riveda l’impostazione che è stata denunciata dai direttori dei Conservatori e avanzi una nuova proposta. La sede naturale dell’Orchestra regionale è Catanzaro che può mettere a disposizione il Politeama e altre importanti strutture culturali. Che poi l’Orchestra possa articolarsi anche su Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza, questo è un altro discorso. Se la classe politica catanzarese non si sveglia, se invece di mettersi dietro la porta di Occhiuto per piatire un incarico faccia realmente gli interessi della città, non ci potrà essere futuro per Catanzaro. Che rischia sempre di più di diventare un’appendice ininfluente, privata di ogni funzione.

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