Prendono ancora tempo (ma non troppo) le forze politiche del centrodestra per cercare di arrivare a un’intesa che eviti la diaspora della coalizione. Ma per quanto ancora l’appuntamento con le urne non sia dietro l’angolo, e dunque si cerchi di non muoversi con precipitazione, è pur vero che le frustranti trattative finora condotte sembrano aver finito per logorare l’affiatamento di quella compagine che appena qualche mese fa piantava una solida bandierina sul capoluogo, in occasione della vittoria alle elezioni regionali. I veti «incrociati» e «assurdi» di cui parlano Wanda Ferro (FdI) e Domenico Tallini (FI) sono quelli che finora hanno impedito di arrivare a stringere l’accordo sul nome del candidato sindaco, bruciando una serie di figure come probabilmente mai avvenuto nella storia recente, scontentando un po’ tutti coloro i quali avevano avanzato delle proposte. Tra questi anche un esponente di spicco della coalizione in quota Lega come Filippo Mancuso, il cui appoggio a Baldo Esposito non è evidentemente bastato. Poi son caduti via via tutti gli altri; aveva retto per qualche giorno il penalista Saverio Loiero che, però, all’esito di una interpartitica ha fatto lui stesso un passo indietro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro