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Comunali a Catanzaro, Roma accende i fari sull’impasse nel centrodestra

Le difficoltà nell’individuare la candidatura a sindaco non passano inosservate

Palazzo De Nobili, sede del Comune di Catanzaro

Segnano il passo le trattative del centrodestra del capoluogo di regione. E la situazione non passa certo inosservata a Roma, dove ancora si sta dando tempo ai maggiorenti calabresi per cercare di arrivare a una sintesi che al momento sembra molto difficile. Nel caso in cui lo stallo non venisse superato non è esclusa una convocazione nella Capitale, dove fino a qualche settimana fa sarebbe dovuto soltanto arrivare il nome del candidato a sindaco della coalizione. Invece a un mese dalla prima interpartitica, ma soprattutto dopo cinque anni di governo del Comune, il centrodestra si mostra incapace di trovare un accordo unanime, tra nomi bruciati, possibili alternative ancora nascoste e la “distrazione” del nome di Valerio Donato, la cui figura attira ormai l’attenzione non più soltanto dei centristi - che del resto avevano mostrato interesse verso di lui già al momento della sua entrata nell’agone elettorale - e delle forze civiche vicine a Coraggio Italia ma anche di altre forze del tavolo. Bisognerà però vedere se il forte richiamo delle scorse ore lanciato dal coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, all’unità sortirà degli effetti, nella parte in cui invita gli alleati a non volersi intestare a tutti i costi la candidatura ma soprattutto in quella in cui li mette in guardia dal condurre trattative parallele con altri candidati. Il rischio è quello di una frammentazione che potrebbe essere deleteria per l’immagine della coalizione, dalla quale cominciano anche a prendere le distanze elementi che finora avevano occupato posizioni politiche consiliari di primo piano.

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