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Vibo, la povertà cresce e pure i... gettoni. Così la spesa dei consiglieri “lievita”

Per come previsto dalla legge applicato l’aumento delle indennità a palazzo “Luigi Razza”

Consiglio comunale di Vibo

Non ha potuto nulla il Covid, nulla può nemmeno un mondo in guerra. Mentre salgono i costi per le famiglie, aumenta il tasso di povertà, la gente torna ad emigrare in modo sistematico, peraltro, in una città in dissesto, aumentano in modo sostanziale i costi della politica. Aumentano legittimamente perché lo prevede una legge dello Stato per i comuni capoluogo di provincia o superiori a 50mila abitanti. Ed anche a palazzo “Luigi Razza” arrivano i primi effetti di quanto previsto dai commi 583 a 587 della Legge di Bilancio 2021 che prevede che «le indennità di funzioni vengano ad essere rideterminate per il 2022 al lordo dei contributi e delle ritenute erariali previste per legge». Come noto, lo stipendio del sindaco è aumentato da 3.718,49 a 6392,17 euro, quello del vicesindaco è lievitato fino a 4794,13 euro e quello degli assessori e del presidente del Consiglio comunale ha toccato quota 3.835 euro. Ovviamente, l’aumento delle indennità del sindaco ridetermina anche il compenso massimo percepibile dai consiglieri comunali, in linea con quanto previsto dal Tuel (Testo unico degli enti locali). Ebbene, proprio questi ultimi hanno percepito nei giorni scorsi il compenso relativo al mese di febbraio e il totale ammonta ad oltre 36mila euro.

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