Adesso che è arrivata l’ufficialità della data delle amministrative (12 giugno) a Pizzo finiscono le schermaglie e si passa alla fase operativa. Sino ad ora è stato tutto improntato sull’approssimazione: i soggetti in causa si sono concentrati soprattutto sugli aspiranti candidati a sindaco, facendo ruotare nomi e dispensando assessorati; forse, scendendo anche a compromessi. Tutto lecito; del resto la politica è fatta anche di questo. Tuttavia, sino ad oggi sembra essersi persa di vista la questione vera: non si andrà alle urne per scadenza naturale del mandato... il Comune è stato sciolto per ingerenze mafiose. Da oltre due anni è amministrato dalla triade commissariale che in un’ottica di trasparenza, non ha mai dissimulato i problemi o i nodi che ci sono in Municipio. Eppure, non si è sentito tanto parlare di mafia o di spartizioni del territorio, in mano alle ’ndrine, e tantomeno si è sentito parlare di cosa i candidati intenderebbero fare per arginare questo fenomeno. Per non parlare del lavoro svolto della terna commissariale che ha scardinato quella patina di pseudo normalità all’interno dell’Ente; situazione messa nero sui bianco e mai studiata o affrontata. Aspetti che non sembrano scalfire i sindaci in pectore. Sino ad oggi, infatti, è parso che fossero più preoccupati delle “anemiche” casse comunali piuttosto che dell'ombra della mafia. Possibile che non ne abbiano paura? Il 12 giugno potrebbe essere la data del “riscatto” ma, finora, a parte far ruotare la girandola dei nomi, non si è sentito nulla sui programmi elettorali, o sui presupposti per non cadere negli stessi errori del passato. I candidati (almeno loro) si sono chiesti cosa fare per arginare questa problematica? «La nostra linea è permeata nella concretezza, nella condivisione e nell’unione – esordisce Sergio Pititto – a fianco alle persone e creando soluzioni concrete e condivise. Quando si sta nella legalità, nella correttezza e nella trasparenza, camminando a testa alta, nulla fa paura. Lavoreremo nella continuità dell’azione della commissione straordinaria e, nella divisione dei compiti che ha dato la Bassanini tra chi amministra e l’indirizzo politico. Noi non dobbiamo avere paura perché, intanto non ci sono interferenze con chi amministra, perché daremo solo l’indirizzo politico. Speriamo di essere “attenzionati” affinché l’azione amministrativa sia più lucida e trasparente È da mesi che stiamo studiando i problemi e cercando soluzioni, incontrando cittadini e associazioni».
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