Da un lato la visione del commissario provinciale Udc, Giovanni Merante, che tira dritto sul sostegno a Valerio Donato. Dall’altro il neo commissario cittadino Vincenzo Speziali, che fresco di investitura da parte di Lorenzo Cesa ha un po’ sparigliato le carte della politica cittadina. Il commissario provinciale Udc ha ribadito l’adesione al progetto di Donato. Lei, subito dopo la nomina a commissario cittadino, ha sollecitato un incontro alle forze del centrodestra per scongiurare «annacquamenti» identitari. Ci sono vedute diverse nel partito? «Giovanni Merante è una persona perbene, che affronta anche i momenti difficili con serenità sincera. Lui, quando si è trovato da solo -non se per scelta, per tattica o per altro, però oggettivamente da solo era- ha lanciato una proposta, a favore di una persona che stimo come il Prof. Valerio Donato, notoriamente orientato a sinistra, come egli stesso ci tiene a rimarcare ed è ciò uno dei temi da dirimere. Poi sono arrivato io, anche perché a Roma ci si è accorti di due cose: la prima, che la lista, probabilmente, 'scarseggiava; la seconda, tutti erano a conoscenza del mio impegno proficuo a ricollegare la nostra area politica con il mondo collaterale di comune ispirazione di cui ho delega nazionale nell'Udc, benche` in loco non candidati al Consiglio Regionale ironizzassero sul fatto di specie e non dovrebbero farlo perché di certezze nemmeno ora ne hanno: non sono un notorio menagramo, ma se la si vuole mettere così...va bene pure! Oggi vi è un Segretario Provinciale e un Commissario Cittadino (il quale è anche componente della Direzione Nazionale, con in più la delega che le ho detto in precedenza e di cui avete nota nel comunicato di nomina), quindi dobbiamo attenerci ai fatti e alla realtà. Per meglio capirci, intendo dire che la consegna è quella di tenere unito il centrodestra -cosa di cui sono convinto- e non mi risultano scelte dogmatiche -seppur nella laicità politica- a favore di qualcuno, quindi persino di Donato, poiché come tutti sanno la prossima settimana continueranno i tavoli nazionali, ed infatti sarò a Roma già da lunedì sera. Da lì, successivamente, so dipanerà il tutto, poiché ci sono forze politiche della nostra alleanza naturale, locale, regionale e nazionale, che ancora non si sono espresse, perciò non lo possiamo fare, certamente noi, in modo definitivo e perentorio, qui in loco. Poi, ricordo che al tavolo in cui, legittimamente, partecipò Merante -ovvero già dal primo- si fece il nome di Baldo Esposito (candidato dell'Udc alle scorse regionali e il 25 Marzo nuovamente incontratosi con Cesa a Reggio Calabria) e Merante lo bocciò, non mi pare consultandosi con qualcuno. Aggiungo pure (avendone evidenza di messaggi), come intorno a metà Marzo, in un incontro informale di carattere nazionale, lo stesso mio caro amico Lorenzo Cesa, richiamo` Esposito alfine di farlo recedere, ma purtroppo Baldo, con coerente dignità, oppose diniego definitivo.Se Giovanni fosse informato o meno, non lo so (in tal caso lo faccio io adesso), però è l'ennesima dimostrazione di come le cose non sono così apodittiche al pari di quanto intende. Si sta ragionando e si arriverà a sintesi, in tempi e modi consoni. Ripeto, purtroppo, prima era solo, ma oggi ha un punto di forza in più, cioè il sottoscritto, il quale notoriamente, ha una certa esperienza politica, anche se è sgradevole parlare di se stessi». I rumors raccolti in ambienti politici cittadini la darebbero in contatto con il candidato civico moderato Antonello Talerico… «Davvero? Direbbe un noto personaggio televisivo, cioè Topo Gigio: "ma cosa mi dici mai"? Per caso, non l'hanno informata dei miei continui e pubblici contatti e suggerimenti con Donato e con suoi supporters? Non ho l'abitudine di divulgare evidenze telefoniche o messaggistiche, però se qualcuno incautamente dovesse contraddirmi, sappia che il sottoscritto -forse perché molto stanziale e non appassionato di sport- ha come hobby conservare un ricco e fornito archivio e quando lo cito...chi deve tacere tace!» Lei ha rivendicato la titolarità nella predisposizione delle liste riferendo di riservare a Merante il ruolo di capolista. Non crede che il commissario provinciale vorrebbe comunque dire la sua, anche alla luce del percorso fin qui svolto? «Trattasi delle regole di ingaggio, oppure della plastificazione di una parafrasi: è la politica bellezza! Tra l'altro non è una cosa nuova, ma ci viene tramandata da quasi cento anni -coerentemente dai tempi di Fanfani nel 1954, con lo Statuto della DC- che sono per prassi i 'Responsabili Cittadini' a presentare le liste. A ciò aggiungasi, financo, che io i miei nomi li ho già consegnati -quindi esistono- e per altro sono stati 'bollinati' dai mondi esterni di comune ispirazione, i quali rappresentanti in modo diretto, perentorio, chiaro, schietto e altro ancora, si sono accordati con i vertici nazionali del Partito (e pure di ciò vi è evidenza inequivocabile, con relativa determina politica). Poi, aggiungo che sia naturale e doveroso, confrontarsi con Giovanni Merante, non solo in quanto Segretario Provinciale pro tempore, bensì persino come persona, poiché ciò ha più valore intrinseco. Sa, perfettamente, Merante, che se avesse integrazioni o altro, le discuteremmo senza difficoltà, affrontando il tutto con concordia, poiché non considero un Partito una caserma -e tale non è la nostra impostazione culturale- ed io non sono un sergente. Magari un generale di Corpo d'armata, perciò galvanizzo le truppe». Comunque lei è già al lavoro sulle formazioni da schierare… «Ha dei dubbi? Ma se non faccio altro, in presenza e da remoto...contrariamente a 'Gianni' (senza 'Pinotto') e a 'Pinotto' (senza 'Gianni'), io faccio politica, non patetica comicità. Patti chiari, mi riferisco agli attori, non a personaggi reali!» Dal 2017 fino a parte del 2020 l’Udc era un po’ sparito dai radar della politica cittadina, pur avendo partecipato alle elezioni amministrative. Quali sono i prossimi passi per il suo rilancio sul territorio, anche in vista della tornata nazionale del prossimo anno? «È evidente che riscostruiremo un'area politica, culturale, programmatica ed identitaria per l'intero popolo dei moderati. Per questo non accetterò 'annaquamenti', né è pensabile mancare di rispetto al corpo elettorale, ovvero ai cittadini. -Facendo in modo inverso a ciò che dico, si otterrebbe un disastro, però con orgoglio mi chiamo Vincenzo Speziali, come mio zio e come il mio bisnonno, il quale -quest'ultimo- fu tra i primi ingegneri calabresi, quindi costruttori. Sono, però, principalmente, figlio di mio padre, un credibile uomo del fare!».