Amministrative a Catanzaro, il fronte Donato ragiona sulle liste. A Roma si definirà... il perimetro
Non ci si aspettava che sarebbe stata una riunione particolarmente decisiva, quella di ieri della coalizione a supporto di Valerio Donato, e così è stato. Il primo incontro del tavolo permanente (una seconda riunione è in programma oggi) che sostiene la candidatura a sindaco dell’avvocato e docente universitario è stata più che altro l’occasione per avviare alcuni ragionamenti di tipo politico-elettorali sui quali ulteriori approfondimenti saranno necessari nei prossimi giorni. Certamente si è discusso del cortocircuito comunicativo dei giorni scorsi sull’argomento della sede del Consiglio regionale, un tema sul quale la posizione del candidato sindaco a favore di un trasferimento dello stesso da Reggio Calabria al capoluogo di regione aveva dapprima raccolto il sostegno di Franco Longo, assessore comunale ai Lavori Pubblici in carica e coordinatore della lista “Alleanza per Catanzaro” che fa parte della coalizione per Donato, e poi la secca chiusura di Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale, coordinatore della lista della Lega per Donato e ispiratore della liste “Alleanza per Catanzaro”. Un botta e risposta, per ora sterilizzato, che aveva innescato qualche dubbio sulla tenuta della coalizione dopo le pubbliche frizioni interne all’Udc tra il coordinatore cittadino Vincenzo Speziali, che non sembra essere appassionato dalla scelta di appoggiare il docente Umg, e quello provinciale Giovanni Merante, il primo sostenitore di Donato al tavolo del centrodestra. Dubbi che nella giornata di ieri, a dirla tutta, sono stati rimpolpati da una dichiarazione sibillina di Sergio Abramo. Il sindaco uscente, uno dei due assieme a Domenico Tallini ad aver subito il veto pubblico da parte di Donato, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’app sulla raccolta differenziata, ha detto: «Al momento non si capisce se questa candidatura di Donato sia quella definitiva per la coalizione, non abbiamo in proposito nessuna certezza, nessuno ci dà notizie. Credo che sia Roma a dovere intervenire». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro