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Lamezia, l’ex cantina sociale mette a nudo tutte le anomalie dell’opposizione

Al posto della struttura sorgerà a Sambiase un centro commerciale. La polemica dell’estate ha diversi risvolti politici nella minoranza. Nuove divisioni nel centrosinistra e inedite convergenze a destra

Il Consiglio di Lamezia

La questione che ha riacceso, almeno per qualche settimana, il fiacco dibattito politico locale sarebbe in teoria sostanzialmente tecnica. L’iter che ha portato alla vendita dell’ex cantina sociale di Sambiase è stato ampiamente sviscerato, con interpretazioni tutt’altro che univoche, da diversi esponenti delle forze politiche presenti in città. Si continua a dibattere sulla procedura di alienazione e, soprattutto, sull’autorizzazione a demolire l’edificio e a ricostruirne un altro con un parziale cambio di destinazione d’uso, da opificio industriale a centro commerciale.
È però interessante anche l’aspetto politico che sottende a tutta la vicenda. Perché è rivelatore di un’anomalia tutta lametina che riguarda, in verità, larga parte dell’opposizione in Consiglio comunale. Già di per sé eterogenea, la composizione della minoranza consiliare comprende, com’è noto, sigle ufficiali di partiti di centrodestra e di centrosinistra. Pur avendo fatto riferimento a quell’area, infatti, il sindaco Paolo Mascaro non ha avuto l’appoggio di Forza Italia, FdI e Udc alle elezioni del 2019, a cui la Lega non ha ufficialmente partecipato. Così i gruppi di centrodestra siedono tra i banchi dell’opposizione anche se sotto le insegne di quei partiti si sono candidati alle Regionali alcuni consiglieri di maggioranza.
Analoga frammentazione la si registra nel centrosinistra, che è rappresentato in Consiglio da un’esponente del Pd, uno di “Lamezia Bene Comune” e due di “Nuova era” (il movimento di Eugenio Guarascio, che era il candidato a sindaco sostenuto proprio dai dem). Già divisi alle Comunali, Pd e LBC sono rimasti tali anche alle Regionali ma, ultimamente, hanno lanciato timidi segnali di apertura a un’ipotetica alleanza di cui farebbe parte anche l’M5S. Proprio la vicenda dell’ex cantina sociale, però, se da un lato ha riportato queste forze allo stesso tavolo, dall’altro ha palesato una divergenza proprio con l’area di Guarascio. L’ex aspirante sindaco sostenuto dal Pd e la consigliera Lucia Cittadino, infatti, non hanno aderito all’istanza con cui gli alleati hanno chiesto all’amministrazione comunale di fare più di un passo indietro rispetto all’iter della discordia. E hanno continuato a marciare per conto proprio con un recente incontro a Fronti, frazione i cui problemi saranno presto sottoposti – hanno garantito – al sindaco.

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