Numeri, dati e proiezioni sono la traduzione materiale dei percorsi politici e, se guardati a fondo, meglio di ogni altra cosa descrivono una tornata elettorale. Quelli che raccontano il ballottaggio da cui è uscito vincitore Nicola Fiorita fanno emergere il crollo dei consensi diretti per il suo sfidante, Valerio Donato. A fotografarlo è l’Istituto Cattaneo attraverso l’analisi dei flussi elettorali: se già tra primo e secondo turno, in totale, Donato ha perso ben 8mila voti, ancor più pesante è la perdita al netto del sostegno di Fratelli d’Italia. Su 100 elettori di Donato, infatti, 49 hanno riconfermato la propria scelta, 1 si è spostato su Fiorita e 50 hanno deciso di non votare. Tradotto in numeri reali poco più di 10mila votanti sono rimasti fedeli alla scelta del primo turno, circa 200 hanno scelto Fiorita, quasi 10.400 non hanno votato. Vista così, la bocciatura alla proposta del docente Umg fotografa l’errore strategico dei partiti di centrodestra che dal primo turno lo hanno sostenuto, Lega e Forza Italia, i cui elettori hanno probabilmente percepito il candidato ex Pd come un “corpo estraneo”. In soccorso agli alleati è arrivata, al ballottaggio, Wanda Ferro la quale è riuscita a spostare su Donato il 62% dei suoi consensi (circa 2.600 voti). Il 30% dei suoi voti è andato a Fiorita (circa 1.200) e l’8% non è stato espresso.
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