I conti non tornano da anni, ormai. Ma la strada adesso è stata definita. Perché che sia un “patto per la città” ancora non è dato saperlo, certo è che per l’Amministrazione Limardo questa è l’unica via percorribile per tentare di uscire dalle secche del dissesto. Così presentata la richiesta di adesione all’accordo, nello stesso giorno la Giunta ha dato il via libera anche alle linee di indirizzo che dovranno essere recepite nell’accordo e che dovranno segnare il futuro della città. Con la deliberazione n. 163, infatti, si ripercorre l’iter dal default ad oggi, passando per il disco verde del Consiglio il 30 giugno fino alla sottoscrizione del “Patto per la città” con parti sociali, ordine dei commercialisti e associazioni sulle misure da adottare. Perché per mano che il Governo tende, c’è un sacrificio da compiere. E, in questa direzione in vista delle proposte da presentare entro oggi – la sottoscrizione dell’accordo è entro il 15 ottobre – è sulle «possibili azioni di intervento» che ora l’Amministrazione si gioca tutto. E si parte dall’incremento dell’addizionale comunale all’Irpef previsto «per i redditi superiori ai 15mila euro con un aumento percentuale per classe non superiore allo 0,4%» per passare, poi, alla valorizzazione delle entrate, attraverso la ricognizione del patrimonio, l’incremento dei canoni di concessione e locazione, per cui l’esecutivo rimanda al Piano di alienazioni immobiliari per il triennio 2022-2024 «con una stima di entrate accertate pari a 6 milioni 217mila 758,44 euro». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro