Un’area progressista in dirittura d’arrivo e un centrodestra che rischia di marciare diviso. Lo scenario in vista delle elezioni provinciali che il 28 settembre porteranno a individuare il nuovo presidente dell’ente intermedio va componendosi tra riunioni, confronti e riserve da sciogliere. In ballo c’è la guida di un ente intermedio in difficoltà finanziaria e con un apparato burocratico da risollevare e rimpinguare. Un quadro complicato che impegnerà notevolmente la prossima amministrazione, anche sul fronte del pressing istituzionale per cercare di varare una controriforma che annulli gli effetti della Delrio.
In casa centrosinistra, dall’ultimo confronto coordinato dai tre consiglieri provinciali - Gregorio Gallello, Mario Deonofrio e Raffaele Mercurio - è venuto fuori anche il nome del sindaco del capoluogo, Nicola Fiorita, invocato a gran voce da molti degli amministratori presenti. Alla rosa di nomi formata da Daniele Vacca (Soverato), Domenico Giampà (San Pietro a Maida), Elisabeth Sacco (Borgia) e Davide Zicchinella (Sellia) è stato aggiunto dunque il neo primo cittadino di Catanzaro che ha da un lato ringraziato per la fiducia e la stima ma ha preso tempo sulla possibilità di correre già adesso, da poco più di un mese al Comune, per la guida di Palazzo di Vetro. Raggiunto telefonicamente, Fiorita ha subito affermato «preferirei di no», spiegando poi il quadro generale: «Non vorrei essere io il candidato intanto perché già l’avevo detto in campagna elettorale, perché credo che Catanzaro debba esercitare il suo ruolo guida senza occupare posizioni ma grazie alla sua autorevolezza».
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