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Lunedì 29 Aprile 2024

Vibo, clima da resa dei conti nel Pd: segretario provinciale a rischio sfiducia

Il palazzo della Provincia di Vibo Valentia

Spirano venti di bora nel Partito democratico vibonese. Anche la scelta del candidato alla presidenza della Provincia, in vista delle elezioni del prossimo 29 gennaio, ha rappresentato un’occasione di scontro interno. Sulla graticola è finito, una volta di più, il segretario provinciale Giovanni Di Bartolo la cui scelta di puntare su una candidatura estranea ai dem ha mandato su tutte le furie buona parte dei dirigenti e degli amministratori del Pd. In sintesi, Di Bartolo ha prima tentato di concertare la candidatura di Giuseppe Condello, sindaco di San Nicola da Crissa, con gli altri partner del centrosinistra senza riuscirci. E quando quest’ultimo ha pensato bene di riproporre in modo autonomo la sua candidatura, da uomo che si inserisce a pieno titolo nell’area del Terzo Polo, il segretario del Pd, sostenuto anche da M5S e Socialisti, ha fatto una dichiarazione a suo sostegno. Operazione che ha mandato su tutte le furie sindaci, consiglieri comunali e dirigenti dem: dall’ex consigliere regionale Luigi Tassone, passando per il capogruppo del Pd nel capoluogo Stefano Soriano, per finire con i sindaci di Arena, Briatico, Nardodipace, i vicesindaci di Fabrizia e Spadola, il consigliere comunale di Serra, il presidente del Consiglio di Zambrone e l’unica consigliera provinciale con la tessera dem in tasca. Ne è nato un processo con un solo “imputato”: il segretario provinciale, già costretto nei giorni precedenti a confrontarsi con i suoi oppositori nella direzione provinciale senza che alcuno ne prendesse le difese. Basti rammentare che il consigliere regionale dem del territorio vibonese Raffaele Mammoliti era assente, mentre per provare a dipanare la complessa quaestio era stato scomodato addirittura Ernesto Alecci. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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