
Poco più di un anno alle elezioni amministrative. Un appuntamento elettorale al quale la città arriverà con equilibri politici ancora non semplici da definire, quantomeno nel dettaglio. Infatti, se nelle linee generali le coalizioni si vanno definendo, restano degli interrogativi che soltanto il passare dei mesi potrà in qualche modo sciogliere. Il quadro maggiormente in evoluzione, attualmente, risulta quello del centrosinistra e delle formazioni civiche che si sono sempre dichiarate alternative alla destra.
I primi dubbi, sul fronte del Partito democratico, sono stati sciolti una settimana addietro. Sabato scorso, infatti, la nascita del Centro studi “Progetto Vibo Valentia”, guidato dall’ex presidente della Provincia Enzo Romeo, ha posto un primo ineludibile paletto sul dibattito che si preannuncia spinoso, relativo alle probabili candidature alla guida di palazzo “Luigi Razza”. Romeo, senza andare troppo per il sottile, punta a raccogliere intorno a sé, oltre che significativi pezzi di società civile, tutte le principali forze del centrosinistra.
Quello stesso centrosinistra che, da tempo, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, espressione dei progressisti, ha chiarito di voler raggruppare nella formazione di un “campo largo” che non escluda nessuno degli attori riformisti, progressisti e cattolico-democratici, oltre che imprenditoria e mondo delle associazioni. Allo stesso tavolo, un ruolo da primissimo attore avrebbe pure il Movimento Cinquestelle e poi non mancherebbe il consueto tentativo di raccogliere cespugli e forze radicali di quella sinistra che continua a camminare in solitaria, ad ogni competizione amministrativa. Con queste basi, Enzo Romeo avrebbe dinanzi a sé la possibilità di giocarsi la partita comunque complicata contro l’attuale centrodestra.
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