
«Con il sindaco Sala ci siamo già amichevolmente scontrati l’anno scorso quando lui affermò che i soldi del Pnrr non spesi al Sud sarebbe stato giusto devolverli al Nord: già allora ebbi modo di spiegarli che quei soldi servono al Sud per ridurre i divari con il Nord». A dirlo la presidente di Azione, Mara Carfagna, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa a Gizzeria. «E quindi bisogna fare di tutto perchè restino al Sud», ha aggiunto Carfagna.
«Chiediamo trasparenza e vogliamo sapere soprattutto cosa ne sarà del 40% dei fondi da destinare alle Regioni del Mezzogiorno» ha proseguito la presidente di Azione, con riferimento al Pnrr. Per la Carfagna «ci sono due modi di stare al governo. Uno è quello di lavorare per realizzare i progetti, affrontare i problemi, e sappiamo che nell’attuazione del Pnrr gli ostacoli sono tantissimi, non lo vogliamo nascondere. Poi c'è un altro modo di stare al governo, che è quello invece di fare allarmismo e lavorare magari per vincere le prossime elezioni e non per risolvere i problemi. Questo governo in questi mesi si è perso più nelle polemiche sui rave, sulle Ong, sul dibattito sul fascismo, che sul Pnrr. E i risultati si vedono, perchè il dossier è praticamente fermo: a distanza di sei mesi - spiega la presidnete di Azione - non sappiamo quali sono i capitoli che vogliono cancellare o riscrivere. Io ricordo che noi, in meno di un mese, ereditammo il Piano scritto dal governo Conte 2 non dicendo «però non lo abbiamo scritto noi, è impossibile realizzarlo» e quindi perdiamo i soldi che ci arrivano dall’Europa: no, ci mettemmo a lavorare a testa bassa, riscrivemmo quello che era possibile riscrivere e soprattutto presentammo nei tempi prestabiliti il Pnrr a Bruxelles perchè Bruxelles lo approvasse, perché eravamo consapevoli che si tratta di un grande piano di investimenti, il più grande dal dopoguerra in poi, per modernizzare le nostre infrastrutture, le nostre ferrovie, le nostre scuole, i nostri porti, i nostri presidi sanitari. Qui - rimarca Carfagna - rischia di saltare l’architrave più importante del Pnrr, lo dico qui dalla Calabria, dal Sud: rischia di saltare quel vincolo del 40% dei fondi destinati al Mezzogiorno, che noi avevamo individuato come strumento per ridurre i divari territoriali, facendo un lavoro molto difficile di sostegno, di monitoraggio 24 ore su 24, di assistenza alle amministrazioni locali».
Nuovi ingressi in Calabria
L'arrivo dell'On Carfagna e l'incontro programmato con i giornalisti è servito per fare il punto sullo stato del partito in Calabria che sta registrando nuovi importanti ingressi, non da ultimo l'adesione del consiglieri regionali Graziano e De Nisi, e attorno al quale si registra un rinnovato entusiasmo con possibili nuove adesioni. La presenza in Calabria del presidente Carfagna è stata l'occasione per ufficializzare il prestigioso incarico nazionale conferito nei giorni scorsi dal Segretario Carlo Calenda al Segretario Regionale del partito di Azione Fabio Scionti, oltre che occasione per incontrare i vertici del partito calabresi per una discussione franca e aperta sugli obiettivi che Azione Calabria si pone nei mesi a venire, a partire dai prossimi appuntamenti elettorali.
Perplessi su impostazione governo sull'autonomia
«Non siamo contrari all’autonomia, io personalmente non sono contraria, però mi limito o osservare che il disegno di legge Calderoli rischia di penalizzare il Sud perchè la definizione dei Lep è demandata a una commissione di saggi, di esperti, di oltre 60 persone, ma non sono però finanziati». Per Carfagna «dire 'superiamo la spesa storica' è assolutamente condivisibile, ma per superare la spesa storica e definire i Lep c'è bisogno di finanziarli e di stanziare le risorse. Quello che noi avevamo fatto con il governo Draghi, su mia proposta: erano stati definiti dalla commissione tecnica fabbisogni standard, perchè c'è già una commissione tecnica che si occupa di definire i livelli essenziali delle prestazioni. Poi, il compito della politica è quella di stanziare le risorse, e noi stanziammo qui due miliardi per finanziare tre livelli essenziali delle prestazioni: per gli asili nido, per il trasporto scolastico degli studenti con disabilità e per gli assistenti sociali. Questo governo invece si limita a dire che i Lep verranno definiti ma il il disegno di legge prevede che sia a costo zero questa autonomia. Questa - ha aggiunto la presidente di Azione - mi sembra una presa in giro per il Sud. Soprattutto questa autonomia rischia di non avvantaggiare il Nord. Io sono stata in Veneto venerdì e molti imprenditori mi dicevano 'ma è possibile che oggi dopo la pandemia e dopo la guerra Russia in Ucraina con la crisi energetica che ne è conseguita ancora pensiamo di devolvere alle Regioni 23 materie tra cui l’energia, le grandi reti di trasporto, il commercio con l’estero, i rapporti con la Ue e quindi rischiamo di doverci interfacciare con oltre 20 sistemi diversi, burocrazie diverse su temi così importanti che lo Stato farebbe bene ad avocare a se»? Quindi non siamo contrari all’autonomia ma - ha concluso Carfagna - siamo fortemente perplessi su come l’autonomia è stata impostata da questo governo».
Salvini smentisca interesse cinesi sul Ponte sullo Stretto
«Noi non siamo contrari al Ponte sullo Stretto. Oggi però - ha rimarcato la Carfagna - leggo di un grande colosso cinese interessato alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Salvini smentisca che il progetto del Ponte possa essere affidato a un colosso cinese. Non devo spiegare il perchè».
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