Le vacanze di Pasqua sono finite anche per i politici locali. Se infatti l’attività amministrativa negli uffici di via Perugini riprende su quella politica c’è un grande punto interrogativo. È ormai ben noto che la maggioranza è disgregata (per dirla con un eufemismo) e la crisi va avanti senza alcun segno apparente di svolta o di superamento.
Prima delle festività pasquali il sindaco Paolo Mascaro aveva lasciato intravedere degli spiragli, delle possibilità di dialogo col gruppo dei consiglieri di maggioranza che hanno preso le distanze dall’operato del governo comunale. Segnali di dialogo che finora però a quanto pare non hanno fatto breccia, non hanno squarciato il muro del silenzio della “maggioranza” che diserta l’aula. I timori e le preoccupazioni non mancano in questa delicata fase politica visti gli obiettivi importanti che l’amministrazione deve perseguire e portare a termine per il prossimo futuro. All’orizzonte c’è l’approvazione del bilancio consuntivo in programma per l’ultimo del mese e già quello sarà un banco di prova determinante. Se la Giunta nell'assemblea cittadina non dovesse avere i numeri, la consiliatura finirebbe con più di un anno di anticipo. La rottura traumatica avrebbe conseguenze. Se ciò si verificasse sfumerebbe l’approvazione definitiva del Psc (Piano strutturale comunale) che dopo essere stato licenziato dall’assemblea è passato alla supervisione di Provincia e Regione. Prima e dopo la discussione in aula il Psc è stato molto criticato perché per alcuni è già scaduto e inadeguato ma, per molti altri, l’approvazione è sempre meglio che niente perché la comunità lametina attende il nuovo strumento urbanistico da troppi anni.
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