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Vibo, guardie mediche? Si, ma senza medici

Malumori e tensioni ieri nel corso della Conferenza dei sindaci

Maia Limardo e Giuseppe Giuliano

Guardie mediche in alto mare. Dopo la revoca dell’atto deliberativo da parte dell’Asp, il commissario Giuseppe Giuliano si è presentato ieri dinanzi alla Conferenza dei sindaci, appositamente convocata dal presidente Maria Limardo, nel tentativo di arrivare alla soluzione di una questione nodale, nell’ambito della garanzia del diritto all’assistenza e alla salute sul territorio.
Lo stato dell’arte è il seguente: sono attive in provincia 39 postazioni di Continuità assistenziale, ma il numero dei medici a disposizione dell’Asp, 103 per l’esattezza, consentirebbe di tenerne sempre attive soltanto 30.32. Infatti, «per poter disporre di 39 postazioni – ha precisato ieri Giuliano – servirebbero 160 medici certi ed una ventina disponibili eventualmente a sostituirli». Ad ogni modo, pur chiarendo che sarà costretto ad inserire una clausola per prevenire eventuali denunce, il commissario ha rassicurato ieri i primi cittadini: «Non ho intenzione – ha detto – di chiudere alcuna postazione. Detto questo, bisognerà individuare qualche criterio». Quale? «Valutare la vicinanza tra le sedi; guardare al numero degli assistiti e considerare un elemento che non deve essere trascurato, vale a dire, il numero degli accessi, visto che ci sono Guardie mediche che hanno fatto registrare appena 363 accessi in un anno».
Cosa potrebbe accadere? «Se dovessero mancare i medici – ha specificato il Commissario – non escludo che qualche giorno vi saranno postazioni che potrebbero rimanere chiuse».

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