Il no all’autonomia differenziata, passato sul filo di lana, e la nuova convenzione con l’Us Catanzaro per l’utilizzo dello stadio “Ceravolo” sono stati i due argomenti centrali del Consiglio comunale di ieri. La mozione per dire no al ddl Calderoli è passata con appena 16 voti favorevoli e un’astensione, segno che ancora ci sono diversi aspetti da registrare in seno a una maggioranza che, pur contando sui tre voti a favore di Rinascita, resta pur fragile senza i numeri al completo dell’area che fa capo ad Antonello Talerico: semplice casualità o un “messaggio” politico dopo duro il botta e risposta a distanza, sull’opportunità o meno di provare a coinvolgere il gruppo Donato, tra l’esponente consiliare e la componente della direzione nazionale dem Jasmine Cristallo? Un dato emerso durante le operazioni di voto alle quali non ha partecipato il centrodestra, scelta stigmatizzata da Sergio Costanzo: «Al vostro posto mi vergognerei, stavate a guardare da fuori Aula se stava venendo meno il numero legale su una mozione fondamentale anche per il futuro dei vostri figli».
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È stata la consigliera Giulia Procopi - prima firmataria della mozione, assieme a Belcaro, Palaia, Capellupo, Buccolieri, Sergi, Belcaro, Sergio Costanzo, Bosco e Celia - a illustrare il documento evidenziando i rischi per il Sud se il ddl dovesse essere diventare legge: «Il Consiglio chiede il ritiro della bozza Calderoli, il superamento del criterio della spesa storica e la definizione dei Lep (livelli essenziali di prestazione). Dobbiamo ragionare da meridionali e prima di tutto eliminare le differenze esistenti, poi si potrà parlare di autonomia».
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