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Lamezia, forze progressiste contro il Psc. "Bisogna ripartire da zero"

La Regione ha inviato le osservazioni (che non sono vincolantì). Manca il parere paesaggistico. Da aggiornare il Piano di protezione civile

Si torna a parlare del Piano strutturale comunale. A riaccendere i riflettori sullo strumento urbanistico che il Consiglio comunale dovrà approvare nei prossimi mesi è la coalizione progressista-ambientalista cittadina, formata da Pd, M5S, Lamezia Bene Comune, Italia Nostra, il comitato 4 Gennaio e Amolamezia, che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa, per illustrare le valutazioni espresse dalla Regione in merito al Psc lametino. Valutazioni che conterrebbero anche le osservazioni che partiti e movimenti progressisti-ambientalisti avevano indirizzato in passato alla Regione contro l'approvazione del Psc. Secondo il segretario cittadino del Pd Gennarino Masi, il parere della Regione «non è positivo: ad oggi non solo non abbiamo approvato il Psc ma ci sono una serie di osservazioni che lo rendono inattuabile». Una prima osservazione, spiega Masi, è che il Consiglio comunale doveva limitarsi ad approvare il precedente piano della giunta Speranza, limitandosi alla correzione degli errori materiali e adeguandosi alla normative subentrate successivamente, come la nuova norma sull’adeguamento sismico degli immobile. «Si parla anche di suolo zero – prosegue Masi – e di salvaguardia di colture di pregio, dal punto di vista agricolo. Così come manca il Piano paesaggistico».
A rincarare la dose ci pensa Nicolino Panedigrano del M5S, che tiene a precisare come la coalizione politica e sociale progressista «combatte questo Psc a prescindere da chi lo ha ideato e da chi lo approverà». Una battaglia ambientalista che sarebbe iniziata già all’epoca di Speranza, perchè «vedevamo questo Psc andare contro le norme e le tendenze progressiste che vanno contro il consumo zero del territorio. Non ci basta fermare il progetto adottato dall’amministrazione Speranza, noi non vogliamo che questa città sia invasa da maggiore cemento, fino a quando non si consumano le aree urbanizzate. Quindi chiediamo che questo piano non sia approvato».

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