Comune Vibo, Limardo col cappello in mano al Viminale. Nardo... sparita, ma la città attende risposte
Con l’incognita dell’assessora al Bilancio Maria Teresa Nardo, letteralmente sparita dai radar, sindaca e segretario generale si sono recati ieri a Roma per affrontare, nella sede del Viminale, il nodo delle misure di riequilibrio. D’altronde, non è per nulla chiaro ancora di quale strumento il Comune debba avvalersi per ricostituire il disavanzo di oltre 53 milioni di euro, dopo che il Piano di risanamento è stato dichiarato illegittimo dalle Sezioni riunite della Corte dei conti. Ad attendere che la prima cittadina Maria Limardo ritorni dalla capitale (con qualcosa in mano si spera) e che l’assessora al Bilancio, la professoressa dell’Unical Nardo, conclusi i suoi impegni da cattedratica all’estero, si occupi delle meno affascinanti vicende vibonesi, c’è una città intera; al momento letteralmente sospesa. Città in cui più di qualche domanda sorge spontanea tra la gente che ha visto schizzare negli ultimi anni le aliquote mentre paga tributi incredibili. A questo proposito si dovrà pur materializzarsi prima o poi l’assessora alle Politiche finanziarie per spiegherà perché, anche lei, ha insistito fino alla noia con il Piano di riequilibrio, pur essendo un’esperta della materia. E soprattutto se avrà l’accortezza di chiarire, da esponente dell’esecutivo in carica, se tale tassazione continuerà a mantenersi sempre al massimo. E già, poiché in nome “della salvezza finanziaria della città”, è stata aumentata l’addizionale Irpef; sono state bloccate per anni le assunzioni, salvo promuovere, in seno al Palazzo, progressioni di carriera che “la piazza” ha capito molto poco; addirittura, è stato aumentato dell’8,5% il canone idrico, per non affrontare il nodo raccolta differenziata, e poi l’Imu e così via. Piano di riequilibrio a parte, dove l’antifona è chiara (ha sbagliato il Ministero, è sotto gli occhi di tutti), l’assessora al ramo scomparsa da mesi, con la quale peraltro è evidentemente impossibile mettersi in contatto, dovrebbe farci sapere almeno fino a quando proseguirà questa “vessazione” tributaria. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro