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Urbanistica, il freno del Consiglio comunale di Catanzaro: il vecchio Prg “apriva” alle cementificazioni

La recente sentenza del Consiglio di Stato sul Piano di attuazione a Le Case Fortuna ribadisce alcuni principi

Il nodo appare più complicato del previsto: definire una serie di regole che tutelino il territorio della città senza però poter ancora contare (ancora) su uno strumento urbanistico aggiornato (Piano strutturale), con una legge regionale sulla rigenerazione urbana in fase di aggiornamento - perché in parte costituzionalmente illegittima - e che l’amministrazione Fiorita, come gran parte del Consiglio, vede come il fumo negli occhi. Infine, la ciliegina sulla torta: un Piano regolatore generale vecchio, basato su dati e prospettive superate ormai da circa 20 anni e che già nel 2017 veniva ritenuto “pericoloso” per le sorti della città.
Uno scenario che emerge in tutta evidenza dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la bontà della decisione presa dal Consiglio comunale a luglio del 2017, quando respinse la richiesta di autorizzazione al progetto relativo al Piano attuativo per un nuovo insediamento residenziale e commerciale in Zto C1 in località Case La Fortuna, a Germaneto; un diniego che fece il paio con il piano di lottizzazione a Tiriolello. I giudici amministrativi di secondo grado si sono soffermati sulla legittimità di quella decisione perché «motivata», sancendo (ove ce ne fosse stato biusogno) la sovranità dell’assise cittadina in materia di variazioni al Prg o, comunque, nel campo delle scelte urbanistiche fondamentali.

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