Rigenerazione urbana a Catanzaro, delibera in Aula. Ma non si raggiunge l’accordo bipartisan
La fumata bianca bipartisan non c’è stata ma la delibera sulla perimetrazione delle aree e rigenerazione urbana sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Probabilmente con qualche limatura rispetto alla versione portata in Aula e poi ritirata nella seduta del 4 maggio scorso. Ieri l’ultimo confronto politico, durante la capigruppo allargata alla quale hanno partecipato anche la vicesindaca e assessore all’Urbanistica, Giusy Iemma, e il dirigente del settore, Giovanni Laganà. La riunione avrebbe dovuto registrare un possibile punto d’incontro tra le varie opzioni che nel corso degli ultimi mesi sono state messe sul tavolo non solo dalla politica ma anche dagli Ordini professionali e dai sindacati. Ma, in realtà, le parti sono rimaste piuttosto distanti e gli schieramenti politici hanno mostrato una differenza di vedute, in particolare sulla possibilità di includere nella perimetrazione e tutela anche le zone A2 (adiacenti al centro storico e nel quartiere marinaro); addirittura sono arrivate anche proposte per l’inserimento delle zone A3. In sostanza, si tratta di definire (perimetrare, appunto) quelle aree della città da escludere dalle possibilità offerte dalla legge regionale 25 del 2022 sulla rigenerazione urbana e territoriale: il provvedimento prevede, infatti, che con interventi di riqualificazione degli immobili esistenti si possano aumentare le volumetrie, arrivando a percentuali anche molto consistenti (fino al 50%) nel caso in cui si realizzino interventi, ad esempio, di miglioramento sismico, energetico e di impermeabilizzazione dei terreni. Ma accrescere in maniera “pesante” le volumetrie in zone come Giovino-Bellino, Germaneto e retroporto potrebbe danneggiare le rispettive vocazioni di queste aree. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro