Momenti di tensione (politica) ieri in Consiglio provinciale. L’approvazione del Bilancio di previsione 2023-25, alla fine è stata rinviata dal Presidente che si è appellato al regolamento per evitare un atto di sfiducia sostanziale nei suoi confronti. In buona sostanza, il Consiglio si è rifiutato, in maggioranza, di votare il rinvio della trattazione del Bilancio di previsione richiesto dal capogruppo forzista Roberto Scalfari. La proposta del portabandiera azzurro è stata infatti sostenuta soltanto da due eletti, Daniele Galeano (FI) e Carmine Mangiardi (Coraggio Italia), convinti della necessità «di approfondire le varie voci di bilancio e avere, quindi, dei ragguagli di natura tecnica dalla funzionaria responsabile della macrostruttura “Affari finanziari” dell’Ente, non presente in aula». Ma la proposta è stata bocciata da ben sei consiglieri provinciali. Tra questi, i tre di opposizione, Domenico Tomaselli, Marco Miceli e Maria Teresa Centro, eletti con il centrosinistra ma soprattutto Giuseppe Leone, Vito Pirruccio (eletti con Forza Italia) e Alessandro Lacquaniti (Coraggio Italia). Quest’ultimo ha addirittura reso noto di lasciare la maggioranza non senza esprimere «critiche nei riguardi del presidente». Centrodestra dunque spaccato al Comune e alla Provincia, con l’area che a palazzo “Luigi Razza” fa capo a Città Futura, pronta a mettere in seria difficoltà pure il capo dell’Amministrazione provinciale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro