Treni a Lamezia, si litiga sui fondi ma è un’impresa spostarsi anche da Nicastro a S. Eufemia
È già infuriata, nei giorni scorsi, la polemica attorno al reportage di Repubblica che denuncerebbe la manovra del ministro ai Trasporti Matteo Salvini di definanziare alcuni progetti Pnrr destinati alle infrastrutture del Centro-sud; 2 miliardi e mezzo, in particolare, dirottati al Nord anziché al potenziamento di alcune linee ferroviarie, tra cui la Lamezia-Catanzaro che, com’è risaputo, di migliorie e modernizzazioni avrebbe bisogno come il pane. Naturalmente, si sono sprecati i commenti politici da una parte e dell’altra, se per le opposizioni, in primis il Pd, si parla di vero e proprio scippo – «Si tratta dell’ennesima riprova di quanto la Lega, che condiziona il governo Meloni, sia pericolosa per l’unità nazionale e per il futuro del Sud», parole del Pd calabrese – per gli esponenti della Lega e delle altre forze in seno al governo non c’è nulla di vero, a partire da Domenico Furgiuele per il quale quella di Repubblica sarebbe una calunnia vera e propria. Replica secca anche dal ministero interessato: come per altri rischi di definanziamento, si dice, si tratterà “semplicemente” di dirottare i molti lavori (diversi già partiti) su altri fondi. Su chiarimenti più specifici, tuttavia, non è dato per il momento sapere. Le posizioni del governo, e del ministro e vicepremier Salvini in particolare, sul Mezzogiorno continuano a farsi forti soprattutto sul Ponte sullo Stretto, una garanzia, stando al Mit della grande attenzione del ministro che, «porterà benefici a tutto il Paese e almeno 100mila posti di lavoro solo nel Sud». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro