Sono giorni di calma apparente sul fronte del centrosinistra. Il tavolo per le prossime elezioni amministrative è momentaneamente congelato e qualcuno sostiene che sia definitivamente saltato. Ma i pontieri sono al lavoro per provare a rimetterlo in piedi. In sostanza, i nodi al pettine delle principali forze politiche, in contrasto tra loro, sono due: il primo è legato alla necessità di scegliere la figura adeguata mediante un metodo partecipato. Per il Partito democratico, ovviamente, l’unica strada percorribile sarebbe quella delle Primarie. Metodo fortemente osteggiato dal Movimento Cinquestelle che invece propenderebbero per la definizione del candidato mediante un confronto al tavolo che si autodetermini autonomamente. In seconda istanza, se anche si arrivasse a rinunciare alle Primarie, delegando la scelta al tavolo, qualcuno – proprio i democrat – pretenderebbe che quel tavolo venisse allargato, onde evitare di escludere dalla decisione forze che rientrano a pieno titolo nel centrosinistra, da Sinistra Italiana-Verdi fino alla stessa Rifondazione comunista, passando per i socialisti. Ci sarebbe poi una necessità ulteriore, quella di fare in modo che il candidato prescelto, al termine del dibattito, sia espressione di tutta la coalizione, per evitare possibili avance di primogeniture. Magari, non necessariamente un candidato di partito, ma un rappresentante della società civile se non addirittura di liste o gruppi civici, sul quale i partiti andrebbero a convergere in un secondo momento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro