La telenovela prosegue. A colpi di comunicati stampa. Come un cane che si attorciglia e qualche volta si morde la coda, il centrosinistra prova ad individuare la “retta” via, in vista delle prossime amministrative. È accaduto così che, dopo qualche giorno di silenzio, Movimento Cinquestelle, Progressisti e Umanesimo Sociale abbiano ripreso carta e penna per dettare la… linea. Anzitutto, è stata ribadita «la ferma convinzione di voler continuare a portare avanti il dialogo con tutte le forze alternative al centrodestra». E fino a questo punto, poco o nulla di nuovo. Buoni propositi che si perpetrano pur senza trovare il solco giusto per far rinverdire le alleanze. Ma la vera novità, sconosciuta fino a qualche settimana addietro, è stata un’altra. «L’apertura a tutte le sigle civiche e partitiche alternative al centrodestra, scevre da posizioni precostituite», viene ritenuta, infatti, «l’unica possibilità, realistica e ragionevole, per allestire una proposta competitiva e vincente da contrapporre allo schieramento che ha sgovernato la città nell’ultimo ventennio». Ovvero, M5S, Umanesimo Sociale e Progressisti sono pronti ad accogliere in casa propria «chiunque volesse far parte dell’aggregato senza imposizioni». Percorso “condiviso” e che «non può essere ostacolato e fermato se l’obiettivo comune è quello di superare l’attuale stato di cose ed offrire alla città e agli elettori l’alternativa credibile che auspicano da tempo». Parole sulle quali il segretario cittadino del Partito democratico Francesco Colelli non esita a controbattere: «In politica – sbotta Colelli – tutti sanno che si cambia spesso idea. E dicembre è un mese portatore di buoni consigli».
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