Assenze “trasversali”, possibili accordi sottobanco in vista delle elezioni provinciali del 20 dicembre, errori di (sotto) valutazione o dimostrazione di forza delle opposizioni. È uno scenario ancora tutto da decifrare, e i cui effetti si potrebbero vedere già nella seduta odierna del Consiglio comunale, quello manifestatosi all’improvviso ieri mattina, quando il rinnovo delle presidenze di commissione, legato all’entrata in vigore del nuovo regolamento per il funzionamento dell’assise cittadina, ha portato alla “caduta” di tre esponenti di maggioranza e all’ascesa, alla guida di quegli organismi permanenti, di altrettanti consiglieri eletti nelle file dell’opposizione. Quattro se si contasse anche la presidenza della nuova commissione Trasparenza, andata a Stefano Veraldi (Azione), ma questa è in realtà appannaggio della minoranza per regolamento.
I casi eclatanti
A cadere giù dalla torre le presidenze della seconda e quinta commissione, in precedenza affidate ad Antonio Barberio e Raffaele Serò, entrambi appartenenti all’area che fa riferimento ad Antonello Talerico, che di fatto resta ora priva di presidenze di commissione. Al loro posto, le forze di minoranza hanno votato rispettivamente Luigi Levato (Gruppo misto, eletto con 8 voti contro i 7 di Francesco Scarpino) e Gianni Costa (Lega, 9 contro i 7 di Serò), che guideranno gli organismi con le nuove deleghe assegnate dal Regolamento: Lavori pubblici, Gestione del territorio, Grandi opere, Igiene, Edilizia privata e scolastica per Levato; Attività economiche, Ente fiera, Turismo, Politiche del mare per Costa.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro