«L’ente ha un contenzioso pendente il cui valore si attesta a circa 25/26 milioni euro, a fronte di un saldo del fondo contenzioso (2022) di circa 5,5 milioni di euro. Inoltre l’assessore omette di dire che gli accantonamenti al fondo dipendono dalle dinamiche di tali controversie e le loro dimensioni derivano dalle stime puntuali dell’avvocatura dell’ente. In pratica, si accantona in base al rischio di soccombenza che viene stimato, appunto, dall’avvocatura dell’ente comunale; la funzione del fondo contenzioso è quindi quella di ristorare/coprire gli oneri da contenzioso pendente in maniera che essi impattino senza effetti sugli equilibri di bilancio».
L’assessore citato nel virgolettato è Sandro Zaffina, assessore al Bilancio della giunta Mascaro; a fare la sua ennesima valutazione sui conti del Comune è Rocco Nicita, ex presidente del collegio dei revisori dei conti dimessosi dall’incarico l’estate scorsa. L’esperto contabile replica a quanto l’assessore ha dichiarato alla Gazzetta del Sud. Secondo l’ex presidente dei revisori il bilancio redatto dal governo comunale non è in equilibrio in quanto presenta «lo scollamento tra le risultanze del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022 e le previsioni di competenza (parte spesa-annualità 2023) vale a dire lo stanziamento a copertura del disavanzo da ripianare».
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