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Pale eoliche tra Serra, Pizzoni e Vazzano. Alecci: avviato l'iter di revoca delle autorizzazioni

Ernesto Alecci

E' stato avviato da parte della Regione Calabria l’iter di revoca delle autorizzazioni per l’installazione delle pale eoliche nei territori di Vazzano, Pizzoni e Serra San Bruno, in seguito alla presenza di alcune criticità progettuali. Lo ha reso noto il consigliere regionale Ernesto Alecci. «Anche se la parola fine sulla vicenda non è stata ancora messa del tutto, questa sospensione - ha affermato Alecci - rappresenta sicuramente una buona notizia che ci deve spingere ad andare avanti in questa battaglia, che ho cominciato a portare avanti sin dai primi mesi del mio insediamento in Consiglio regionale. Mi piace, infatti, pensare che anche il “rumore” generato dalle nostre rivendicazioni pubbliche, in varie province della nostra regione, abbia condotto gli uffici preposti a riesaminare in maniera più attenta la vicenda, fino alla decisione di procedere alla probabile sospensione».

«Certamente la multinazionale interessata al progetto - ha evidenziato Alecci - potrà, a breve, presentare un nuovo progetto, sanando le criticità evidenziate in conformità alle richieste. Così come sono tantissimi i dossier aperti su questo fronte, che riguardano l’installazione di nuovi parchi eolici anche off-shore nei nostri mari. Come ho detto più volte, non possiamo mettere a repentaglio il nostro paesaggio e le nostre immense risorse naturalistiche per investimenti che non porteranno alcun beneficio ai calabresi e non lasceranno sul nostro territorio né nuove economie per i Comuni, né la creazione di nuovi posti di lavoro. La Calabria produce più energia di quella che consuma e i nostri territori, anche i più belli dal punto di vista paesaggistico, sono già irreparabilmente devastati da queste pale gigantesche. Per questo motivo continuerò ad impegnarmi per la tutela e la difesa del nostro territorio senza indietreggiare di un centimetro. E’ una lotta che bisogna portare avanti in tutte le sedi deputate, continuando a “interrogare” il Governo regionale e il Governo nazionale su ogni singolo procedimento. Non ci fermeremo, continueremo a “fare rumore” su questo tema, sperando che questa sospensione sia l’inizio di un nuovo modus operandi nella valutazione di questa tipologia di progetti».

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