Propone una perimetrazione delle aree di completamento urbanistico e un limite alle previsioni di potenziale utilizzo del territorio così da non ampliare a dismisura il bacino della fiscalità locale. La Lega torna sul futuro Piano strutturale comunale pochi giorni l’approvazione del documento preliminare, avvenuta in Consiglio il 28 dicembre scorso.
Il responsabile regionale del settore ambiente e territorio del partito, Giuseppe Macrì, e il responsabile provinciale, Giuseppe Folino, mettono nero su bianco una serie di osservazioni, a partire proprio dalla necessità di perimetrare le aree di completamento già in gran parte trasformate e «limitare gli interventi edilizi in nuovi ambiti territoriali». Propongono l’utilizzo «massimo del 10% degli ambiti interessati da nuovo consumo di suolo, in coerenza con il principio di tutela del territorio agricolo-produttivo-ambientale».
Anche perché, sottolineano, «ampliare le aree urbane o urbanizzabili inciderà sulla fiscalità urbana, come l’Imu, a favore dell’amministrazione e con oneri fissi per i titolari di immobili che si vedranno gravati già nella fase di previsione». Per questo invitano a «limitare l’utilizzo del territorio, per non fare cassa (Imu e altre tassazioni) con programmazioni urbanistiche espansive inutili e dannose che contrastano con il principio della rigenerazione».
Macrì e Folino sostengono che «nel nuovo Psc non viene previsto il principio relativo alla limitazione della risorsa suolo nella pianificazione».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia