Più che raddoppiate in dieci anni le indennità di carica degli amministratori comunali. Se si guarda alle tabelle del 2013, infatti, le somme indicate fanno quasi “tenerezza” rispetto ai livelli che saranno raggiunti a partire proprio dal 2024: all’epoca il sindaco di un capoluogo di regione percepiva 4.734,10 euro (lordi) al mese e gli assessori e il presidente del Consiglio comunale sfioravano appena i tremila euro. Con la legge di bilancio 2022, il governo Draghi ha dato una sferzata alle indennità spingendole gradualmente verso l’alto, con incrementi previsti fino al 2024, al fine di dare un sostegno “concreto” ad amministratori che possono trovarsi a gestire situazioni amministrative particolarmente delicate, soprattutto nelle maggiori città, e con la spada di Damocle di “beghe” civili e penali nell’ambito dello svolgimento delle loro funzioni.
Nel capoluogo di regione
Il graduale aumento, sempre al lordo, è iniziato già nel 2022 nell’ultima fase dell’amministrazione Abramo con un primo scatto dagli iniziali 7.018,65 euro del sindaco agli 8.828,26 euro; a cascata gli aumenti hanno riguardato anche le altre cariche (vice, assessori, presidente dell’assise, gettoni di presenza dei consiglieri). Nel 2023, sotto l’amministrazione Fiorita, c’è stato il secondo ulteriore incremento fino a 9.753,17 euro e, a partire dal 1. gennaio appena passato, l’indennità mensile che andrà a percepire il primo cittadino Nicola Fiorita si andrà ad attestare a 11.040 euro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro