L’appuntamento del prossimo 3 di febbraio, al di là delle certezze acquisite sul risultato finale (non sarà certo scalfita la maggioranza di centrodestra all’ente intermedio e il sostegno al presidente Sergio Ferrari), servirà a partiti, movimenti e capi locali (soprattutto nel centrodestra) a contarsi sul peso che esercitano tra gli eletti, i quali venuto meno il collante del partito, contano per la raccolta dei consensi di chi ha ambizioni politiche.
Ecco perché l’appuntamento per la scelta dell’assemblea della Provincia, è sotto i riflettori del mondo politico locale che vede molti dualismi in campo. Il primo è quello all’interno di Forza Italia. In molti si aspettavano una lista con il simbolo ufficiale del partito e invece questo non è avvenuto, a riprova del fatto che l’unità tanto auspicata e richiesta dal presidente della Regione Roberto Occhiuto e dagli parlamentari Arturo Paroli e Francesco Cannizzaro non c’è al 100%. Per le “provinciali” infattu sono almeno tre le liste che fanno riferimento in qualche modo a Forza Italia: due in maniera più evidente. La prima è quella di Sergio Torromino, il coordinatore provinciale ha schierato col “Grande centro” Mario Megna, presidente del Consiglio Comunale di Crotone, Luigina Vallone di Isola Capo Rizzuto, poi due consiglieri di Petilia Policastro,. Antonio Ierardi e Carmelina Comberiati, infine anche una consigliera di Cirò, Teresa Bruni. Non compare tra i candidati il nome del coordinatore di Crotone Giuseppe Fiorino che dopo i dissapori con Ferrari ha scelto di stare lontano dall’Ente intermedio.
Sulla carte per il “peso” dei nomi messi in campo sembra che la più forte sia la lista “Idea Comune” che invece risponde direttamente al presidente Sergio Ferrari. Sono in lizza con “Idea Comune”, il sindaco di Cutro Antonio Ceraso, l’attuale vicepresidente della Provincia Fabio Manica consigliere comunale di Crotone; il sindaco di Pallagorio Umberto Lorecchio, e poi due donne: Giusy Pirito e Giovanna Provedio. Ferrari ha poi presentato un’altra lista. Qui il nome forte sembrerebbe quello di Vincenzo Lagani, di Rocca di Neto più volte consigliere provinciale e già reggente.
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