Elezioni comunali a Vibo, la coalizione progressista lancia Enzo Romeo: "Pronti a cambiare la città" VIDEO
Ritrovata l'unità, dopo mesi difficili con tira e molla infiniti e parole al vetriolo, il centrosinistra guarda avanti e apre la campagna elettorale per elezioni comunali dell'8-9 giugno. A guidare la coalizione progressista c'è Enzo Romeo, noto professionista vibonese e primo presidente della Provincia di Vibo Valentia nel 1995. Da sempre figura moderata dell'area di centro, già presidente provinciale del Partito democratico, Romeo è la figura scelta dalla coalizione per cercare di tornare al governo della città dopo 14 anni di governo consecutivi del centrodestra.
La coalizione progressista
Nel cortile di palazzo Gagliardi ci sono i big della politica regionale: il senatore del Pd Nicola Irto, i deputati del M5S Anna Laura Orrico e Riccardo Tucci, consiglieri regionali dem, il segretario regionale di Sinistra Italiana, Fernando Pignataro, amministratori locali, esponenti della società civile. E, dunque, dopo un aspro confronto durato da settembre ad oggi con una mancata visione comune e con i Cinquestelle, soprattutto, che hanno avversato la candidatura di Romeo, alla fine la scelta di virare sull'unico candidato in grado di assumersi la responsabilità e metterci la faccia in una sfida che si presenta comunque oltre modo difficile da affrontare in una città storicamente a trazione di centrodestra. A sostenere la battaglia di Romeo il Partito democratico, il Movimento cinquestelle, Sinistra Italiana, i Progressisti del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo e i due movimenti civici espressione dello stesso candidato a sindaco e che in questi mesi hanno lavorato lungamente e minuziosamente alla discesa in campo del candidato a sindaco mettendo a fuoco le priorità da affrontare e le scelte programmatiche da definire nell'ambito della faticosa ed impervia campagna elettorale da affrontare: i due movimenti sono il Centro Studi Progetto Vibo coordinato da Giampiero Minniti e Cultura Sociale coordinato da Ida Puntoriero. Ma come ha rimarcato lo stesso Romeo, la coalizione è ancora aperta a quelle forze politiche e civiche che intendano sposare la ricetta del candidato espressione del centrosinistra.
Romeo: "I vibonesi hanno la possibilità di scegliere una strada diversa"
Pacato, ma risoluto. Deciso a portare avanti con determinazione la sua idea di amministrazione, Romeo si prepara ad affrontare la campagna elettorale: "I vibonesi - afferma Romeo - hanno la possibilità di scegliere una strada diversa. Quella della competenza, della trasparenza, di abbandono delle clientele. Abbiamo fatto un percorso che ci ha permesso di leggere, di definire, di ascoltare le esigenze di questa città. Non si può pensare di gestire la città giorno per giorno: abbiamo vista tanta approssimazione. Dobbiamo programmare per determinare lo sviluppo di questa città condidivendo il percorso con le forze sane di questa città. Serve uno sviluppo economico della città ed è l'aspetto che mi sta più a cuore".
Romeo pronto a "pescare" consensi nell'elettorato moderato e il ruolo di Umanesimo Sociale
Enzo Romeo non si nasconde ed è pronto a raccogliere consensi anche nell'elettorato moderato di centrodestra: "Io sono convinto che la mia figura peschi profondamente nell'elettorato moderato e anche tra le persone di centrodestra perchè ritengo di essere stato sempre una persona che abbia dato principalmente spazio allo sviluppo e ai progetti, mai a fatti personali o ad interessi di bottega". Su Umanesimo sociale: "Le porte sono aperte a tutti, per chiunque abbia voglia di creare i presupposti per un cambiamento di questa città".
Gli attriti con il M5S
Il deputato pentastellato Riccardo Tucci non ha mai digerito la candidatura di Romeo e ha utilizzato parole di fuoco durante la conferenza stampa del dicembre scorso nel quale la rottura sembrava davvero insanabile. Ma ora le cose sembrano sia andate per il verso giusto: "Ci sono stati dei dissidi politici, ma il rapporto personale con Tucci non si è mai incrinato. Sono stati utilizzati dei termini che non mi hanno fatto piacere, ma sono termini che sono riuscito a comprendere perchè venivano da esigenze di mantenimento di una linea del partito. Questa linea è cambiata, c'è un'apertura profonda del M5S e spero che anche all'interno della sede dei cinquestelle ci possa essere quel confronto democratico che io e loro vogliamo".