«Se si modifica l’attuale Paur (provvedimento regionale che impone di smaltire fuori dalla Calabria i rifiuti provenienti dalla bonifica dell’ex sito industriale), allora vi si devono inserire dei vincoli, un tetto massimo alla capienza del sito che ospiterà i rifiuti». Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, teme che una volta autorizzato il conferimento dei rifiuti speciali nella discarica crotonese di Columbra, poi «si possano chiedere nuovi ampliamenti della capacità del sito, con la scusa della necessità di ulteriori volumetrie».
E lo dice senza mezze misure nel briefing che precede il sopralluogo sulle aree del Sin da parte del commissario per la bonifica, Emilio Errigo, e dei militari dei reparti di Esercito e Carabinieri specializzati in tema di ambiente e tutela della salute che lo stesso commissario ha convocato a Crotone.
Anche se nessuno lo dice apertamente, infatti, ormai sembra lampante che la decisione di rimuovere l’unico ostacolo (il Paur, appunto) che impedisce ad Eni Rewind di smaltire a Columbra i rifiuti rimossi a pochi chilometri di distanza sia stata presa. Lo conferma implicitamente lo stesso Errigo quando afferma che «bisogna essere ragionevoli, vedere qual è il male minore, che non è sicuramente lasciare i rifiuti in spiaggia», per poi aggiungere: «I rifiuti devono stare dove prevede la legge, e se la legge ha autorizzato una discarica di rifiuti pericolosi in Calabria, o in altre parti d’Italia, allora quelle sono le sedi idonee».
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