L’approvazione del bilancio di previsione nell’ultimo Consiglio comunale è stata al centro di polemiche politiche e di possibili strascichi interni all’amministrazione legati al (mancato) confronto in Aula. L’assessora al ramo, Marina Mongiardo, ha risposto agli attacchi dell’opposizione e indicato le mosse del governo cittadino.
«Un bilancio che nulla ha di sinistra tra aumenti di tributi e tasse». Così il gruppo di Azione. Come prende questa critica che sa di bocciatura?
«Mi verrebbe da dire che il gruppo di Azione fa dichiarazioni senza sapere cosa dice, ma i suoi consiglieri conoscono, avendone la competenza, la situazione finanziaria dell’Amministrazione e quanto sia necessario intervenire per metterne in sicurezza le casse. Nel Bilancio di previsione, tasse e imposte sono rimaste invariate. Gli aumenti riguardano il Canone unico patrimoniale (Cup) e le concessioni cimiteriali. Abbiamo portato il Cup a livello delle tariffe standard nazionali e abbiamo eliminato le agevolazioni sull’occupazione di suolo pubblico per i passi carrabili. Siamo, purtroppo, dovuti intervenire sulle concessioni cimiteriali applicando l’indicizzazione Istat su costi fermi al 2008 e al di sotto della media nazionale, anche per programmare i necessari interventi infrastrutturali fermi da anni. Credo che il gruppo di Azione abbia scelto la strada della critica demagogica e strumentale! Sul bilancio, ma anche su altri provvedimenti di carattere generale, potrebbero sostenere le necessarie operazioni verità - come hanno dichiarato di voler fare - e prendere le distanze da quella destra che ha determinato la situazione di grave difficoltà amministrativa e finanziaria. Dispiace perché, da esponente del Pd e in linea con la vocazione unitaria e dialogante della Segretaria nazionale, avrei auspicato con loro un confronto proficuo. Invece sempre più spesso li vediamo attaccare le posizioni di centrosinistra e appoggiare di fatto il centrodestra, confermando l’egemonia del loro leader regionale. Peccato!».
La compagine di opposizione rileva anche come sia mancata la discussione in Aula.
«È curioso che questa critica provenga dagli stessi consiglieri dell’opposizione che hanno abbandonato l’Aula ancora prima che fosse annunciato il punto relativo al Bilancio, dubito pertanto che fossero realmente interessati alla discussione!».
In effetti la sua relazione sul bilancio è stata data per letta. È parsa contrariata da questa scelta. Ha avuto modo di confrontarsi con il sindaco? E qual è il clima con la maggioranza?
«Uscite dall’aula quasi tutte le componenti di opposizione, è stata fatta questa scelta che non ho condiviso, poiché riguardava il documento che regola l’attività economica e finanziaria dell’Amministrazione. Credo sia stata una occasione mancata perché avremmo potuto esporre i punti più significativi. Le forze di maggioranza sono state coinvolte nell’iter di formazione della manovra e i consiglieri presenti alle riunioni convocate dal sindaco e da me hanno contribuito a definirne i criteri. Con il sindaco e il presidente non è stato necessario un chiarimento specifico perché con loro il confronto è aperto e costante».
Tornando agli aspetti tecnici, qual è la strada che l’amministrazione seguirà per rafforzare le casse dell’ente e da quali condizioni si è partiti?
«Il Comune, così come ci è stato consegnato, presenta deficit strutturali non sanabili a breve, che necessitano di interventi di sistema, di un lungo lavoro e di professionalità adeguate. Le criticità riguardano prevalentemente il disavanzo di amministrazione, la capacità di riscossione e la rigidità della spesa corrente (destinata a disavanzo, passività, funzioni fondamentali, servizi obbligatori). Dall’inizio del nostro mandato, abbiamo portato il disavanzo da euro 61.636.436,47 agli attuali 54.201.140,67, con una riduzione di circa 7 milioni e mezzo di euro. Questa strada del risanamento, per scongiurare il predissesto, è quella che intendiamo mantenere, ma ci obbliga a sottrarre annualmente alla disponibilità dell’Ente oltre 5 milioni di euro per coprire il disavanzo. A questo, si aggiungono le passività dei contenziosi ereditati e che per ora siamo riusciti a ridimensionare azzerando sanzioni e interessi milionari, ma che pesano sulle casse e sulla capacità di spesa. L’altra grande questione riguarda le entrate. È necessario intervenire sulla debolezza delle strutture amministrative dedicate ai tributi e, quindi, sulla scarsa capacità di riscossione trovata. È necessario ampliare la base imponibile e la platea dei contribuenti. È la strada che abbiamo imboccato, sia migliorando la riscossione di entrate tributarie e patrimoniali già accertate, sia individuando le omissioni. La struttura dei servizi finanziari sarà rafforzata in quanto si è appena concluso il concorso per l’assunzione di funzionari amministrativo-contabili. Per i primi anni, saranno supportati da consulenti esperti per qualificare il contrasto all’evasione tributaria, che potrà migliorare anche con un Accordo già sottoposto agli uffici provinciali dell’Agenzia delle Entrate».
L’ex sindaco Abramo ha sempre ribadito la solidità dei conti di Palazzo De Nobili. Se dovesse incontrarlo avrebbe qualcosa da dirgli?
«Ritengo che, soprattutto nell’ultimo mandato e negli ultimi anni, si sia limitato a gestire l’emergenza. In questi ultimi due anni circa, ha ripetuto di aver lasciato una programmazione e una progettualità importanti, tralasciando però di dire che è frutto dei ritardi accumulati su Agenda Urbana 2014-2020 e su altre fonti di finanziamento. L’ho sentito criticare la nostra prudenza e responsabilità come mancanza di inventiva nella gestione delle finanze comunali, mentre gli evidenti problemi dell’Amministrazione gli avrebbero dovuto suggerire di tacere. Credo di non avere nulla da dirgli, sono i fatti a parlare».
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