Ieri tutti col fiato sospeso. L’eco della convocazione della riunione del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi si è fatta rapidamente strada. Era stata indetta per il pomeriggio e poiché non era riportato alcun ordine del giorno, tra i tropeani si era fatta spazio l’idea che in agenda potesse esserci proprio il “caso” Perla del Tirreno. Cresce, infatti, ormai la tensione e la comunità è in attesa di conoscere il “verdetto”, anche per comprendere i nuovi scenari che potrebbero configurarsi. Verdetto che, in serata, comunque, non è giunto, non risultando tra i punti affrontati dal CdM. Insomma, ci sarà ancora da attendere. Ufficialmente termina quest’oggi la proroga richiesta dalla Commissione d’accesso agli atti, ma da indiscrezioni che hanno iniziato a circolare tra le vie del borgo, la relazione sembra che sia stata consegnata al Viminale già da un po’. A quanto pare, infatti, il viceprefetto Roberto Micucci, il vice capo della Squadra Mobile di Vibo, Ludovico Tuoni ed il Maggiore della Guardia di finanza Carlo Alberto Zambito avevano le idee oramai chiare: lapalissiano il quadro emerso, al punto da rendicontare anzitempo il Prefetto, Paolo Giovanni Grieco ed attivare così l’iter che approderà ad una decisione incontrovertibile per il Consiglio di palazzo Sant’Anna. In tutto questo fermento, intanto, la politica sembra “dormiente” e, a parte i candidati in pectore o “ufficiosi” altri operano sottotraccia, sicuramente in attesa dell’esito della Commissione antimafia. Preferiscono tacere per esprimersi a bocce ferme. Tranne il candidato Massimo Cono Pietropaolo che fa sentire la propria voce: «Chiedo le dimissioni del sindaco prima di qualunque esito della verifica delle commissione di accesso» va subito dritto al punto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro